Il piede durante la fase del cammino fisiologico assume diverse posture determinate dalla rotazione in combinazione di una o più articolazioni, pronando o supinando in base al movimento che sta compiendo.
In fase aera il piede è in posizione supinata fino alla prima parte dell’appoggio al terreno con il tallone. Appena la superficie del tallone aumenta l’appoggio al terreno cambia bruscamente movimento e quindi si passa dalla supinazione alla pronazione. Questo repentino movimento si ha sia per non entrare in una situazione patologica come una distorsione, sia per avere un assorbimento delle peso. Le articolazioni che compiono questo movimento sono le calcaneocuboidea e astragaloscafoidea, garantendo un ottima elasticità al mesopiede. Questa fase dura il 25% dell’appoggio plantare, per il restante 75% il piede si prepara alla fase di spinta.
Terminata la fase di pronazione il piede comincia la rotazione in supinazione grazie alla contrazione del muscolo tibiale posteriore. In questa fase l’elasticità garantita dalla pronazione si annulla e si instaura una importante rigidità garantita dalla supinazione e dalla contrazione del fascio plantare. In questo modo il piede si trasforma da un ammortizzatore ad una leva.
La giusta sincronia nella contrazioni dei muscoli ci permette un passo fluido e armonico, al contrario se il passo risulta esser pesante e quindi patologico.
Nella prima fase dove abbiamo il contatto del tallone al terreno i muscoli che controllano il giusto funzionamento sono:
– il tibiale anteriore che ha il compito di pronare e ammortizzare;
– l’estensore lungo dell’alluce e l’estensore lungo delle dita che controllano la decelerazione della flessione plantare e controllano lo scivolamento posteriore della tibia sull ’astragalo;
-il tibiale posteriore, il soleo e il gastrocrenio ottimizzano la decelerazione della pronazione della sottoastragalica permettendo alla tibia di ruotare all’ interno.
Nella fase intermedia la componete muscolare deve evitare lo scivolamento in avanti della tibia decelerando questo movimento. Questo compito è del tibiale posteriore, del soleo e flessore l’ungo dell’alluce. Contemporaneamente con l’aiuto del gastrocrenio permette alle articolazioni sottoastragalica e mediotarsica di supinare.
Nella fase di stacco i muscoli devono diventare antagonisti dei precedenti per riallineare la fascia metatarsale e quella delle dita per evitare una situazione patologica. Questo compito è del peroneo lungo e breve, dell’abduttore dell’alluce, del flessore lungo delle dita e dell’estensore lungo e breve delle dita.
Solo studiando attentamente tutti i movimenti del piede riusciamo a correggere situazioni di mal di piedi. L’analisi del cammino è un test importante per che i nostri tecnici ortopedici elaborano tramite l’esame baropodometrico.