Ogni tipologia di calzatura che indossiamo ogni giorno, ha una caratteristica ben definita che contraddistingue una scarpa a un’altra.
Il tacco è lo spessore che ritroviamo sotto il tallone che può avere diversi spessori e quindi incidere sulla postura del piede, ma soprattutto di tutto il corpo umano.
La reale altezza del tacco è la differenza con l’altezza plateau che non è altro che l’altezza della suola della scarpa che ritroviamo sotto i metatarsi.
Se questa differenza è pari a zero, significa che il tacco è nullo. Questa situazione apparentemente comoda per tante persone soprattutto ragazzi crea un sovraccarico sul tallone pari 65% o 75% del peso del corpo con il restante sul metatarso. Questa situiazione stimola l’appoggio calcaneare, aumenta l’atteggiamento in pronazione del retropiede, stira il tendine d’ achille, aumenta la probabilità di soffrire di tallonite, spina calcaneare, fascite plantare non sottovalutando il danno che si crea all’altezza della colonna vertebrale in zona lombare.
Nel momento in cui il tacco aumenta il peso del piede viene spostato in avanti e il piede acquista una forma più armonica e ben distribuita.
Quando il tacco aumenta e supera i 7 centimentri ci ritroveremo nella situazione opposta all’esempio precedente. Il piede assumerà una postura equina, l’aco mediale aumenterà la sua altezza, la pronazione si autocorreggerà trasformandosi avvolte in supinazione.
Il sovraccarico del tollene sarà pari a 10 0 20% metre il restante 80 o 90% del peso andrà a finire sulle teste metatarsali e sulle dita. Anche la postura di tutto il corpo cambia: il tendine rotuleo sarà molto più teso mentre la colonna lombare aumenterà la sua lordosi ruotando il bacino.
Spesso la scelta della calzatura e quindi dell’altezza del tacco è un qualcosa di estremamente soggettivo, come lo è la comodità o l’adattabilità a variare questa altezza.
Ogni individuo in base all’età, al sesso o all’attività che svolge abitualmente preferisce un tacco o l’altro. In un soggetto adulto il giusto tacco deve esser compreso tra i 2,5 e i 3,5 cm. Queste altezze ci permettono di dare un corretto appoggio del piede ben equilibrato tra retropide e avampiede, a discapito delle percentuali sfalzate che otteniamo con scarpe come ballerine o tacchi a spillo.
Lo sgarrare e concedersi lo sfizio della scarpa estrema è assolutamente un qualcosa che non crea danni o problemi, ma è importantissimo valutare la scarpa di tutti i giorni per una corretta postura e per il nostro benessere.