La pianta del nostro piede è soggetta ogni giorno a grossi stress che portano a ricevere il carico del nostro corpo. Quando i rapporti articolari non sono perfetti il piede può soffrire ed avere una cattiva postura. Un primo campanello dall’arme può esser dato dalla formazioni di calli o duroni, pelle più spessa e dura che può dar dolore. Queste spesso si formano nella zona metatarsale in corrispondenza delle teste metatarsali che comprimendo le cheratosi manifestano il dolore. La continua eliminazione tramite pietra pomice o similari, fanno si che il callo sparisca, ma purtroppo si riforma nel giro di 20 giorni un mese al massimo. Quando il callo si riforma appare più largo e profondo e la sua ennesima eliminazione risulta essere sempre più difficile ed dolorosa.

Una situazione simile la possiamo trovare quando sulla pianta del piede c’è la formazione di verruche, più piccole rispetto ad una cheratosi, ma più doloroso.

Nel momento in cui si effettua un esame baropodometrico accurato, sia in statica che in dinamica si noterà il sovraccarico nella zona dolente anche se il “callo” è stato appena tolto. Si intuisce che il problema non è dato dal callo, ma dall’appoggio plantare.

Nel momento in cui la zona metatarsale centrale è soggetta alla continua formazioni di duroni il problema potrebbe esser dato dalla “caduta dei metatarsi”. Si tratta del cedimento dell’arco metatarsale che sposta il carico dal primo e quinto metatarso al secondo, terso e quarto manifestandosi con un dolore su tutta la zona metatarsale. Se la formazione è spostata sul quinto metatarso è importante la fase dinamica: bisogna verificare la prono-supinazione della tibio-tarsica e il valgismo o varismo delle ginocchia. Quando un piede supina durante il passo, sollecita la parte esterna del piede sovraccaricando il quinto metatarso. Se abbiamo la situazione opposta, ovvero con la formazione di calli sull’alluce o sulla prima testa metatarsale la ci troveremo d’avanti un piede piatto o pronato. Anche qui dobbiamo verificare il giusto asse delle ginocchia e capire se la tibio-tarsica asseconda o si oppone al varo valgo.

In tutti questi esempi la soluzione può esser data dalla realizzazione di un plantare ortopedico confezionato su misura o su calco per ripristinare i giusti rapporti articolari e uniformare il carico della pianta del piede.