La fascite plantare è l’infiammazione dell’aponeurosi plantare, vale a dire il fascio fibroso che attraversa la pianta del piede dal tallone alle dita.
Cosa causa la fascite plantare?
La fascite plantare può esser provocata da più fattori interni o esterni. Se analizziamo i primi vedremo che dipendono da una situazione anatomica del piede in partenza, quindi ad una predisposizione. Potremo trovare soggetti con piedi cavi o piatti, sindrome pronatoria o insufficienza muscolare nei gemelli del polpaccio. Da non sottovalutare è il peso del paziente; in soggetti in sovrapeso o obesi la tensione che esercita il legamento arcuato esercita è notevole da infiammare la leva del passo. Le cause esterne sono sempre da valutare e tenere in considerazione. Queste possono esser determinate dalla calzature che non è ideale per il soggetto o per l’allenamento che affronta. La scarpa da corsa deve avere sempre una buona suola ammortizzante, né troppo rigida né troppo morbida, idem per il suo spessore. La calzatura deve esser scelta sia in base alle caratteristiche fisiche della persona (peso, altezza e preparazione fisica) sia al tipo di allenamento che stiamo andando ad affrontare (corsa sull’asfalto o sullo sterrato, serie di ripetute, salite, discese o pianura). Una caratteristica che molti atleti non badano è il contare i kilometri che effettuano con un tipo di calzature. Dopo 650/750 km la calzature media tipo A3 non è in grado di dare la giusta ammortizzazione al nostro allenamento quindi è meglio cambiarle. Importante è valutare la tenuta del forte bilaterale calcaneare. Un piede lavora bene in asse quando il calcagno è ben contenuto, quando questo ha un atteggiamento in iperpronazione o ipersupinazione tutta la rullata del piede ne viene compromessa e spesso può far insorgere una fascite plantare. Essendo una infiammazione può esser provocata da allenamenti troppo intensi o mal gestiti con pause di recupero non sufficienti a soddisfare il ripristino muscolare.
Come si diagnostica la fascite plantare?
La diagnosi di una fascite plantare si effettua dopo una curata valutazione clinica. Gli esami radiografici come RX, TAC o risonanza magnetica non diagnosticano la fascite plantare, ma sono importanti per escludere o evidenziare cause o concause dalla fascite. Spesso la fascite plantare può esser una conseguenza di una spina calcaneare poco dolente, ma trascurata.
L’esame baropodometrico è spesso e volentieri sfalsato da un atteggiamento antalgico che alterata l’appoggio podalico sia in statica che in dinamica.
Quali sintomi manifesta la fascite plantare?
Il sintomo classico della fascite plantare è il forte dolore al centro del piede spostato leggermente verso il tallone. Visto che la fascite plantare è un infiammazione questa provoca una sorta di “sfibramento” dell’aponeusori plantare che si presenta più corta e meno elastica.
Quando siamo a riposo il piede acquista una posizione naturale in leggero equinismo, quindi con le dita che tendono verso il basso. Questa postura fa scomparire l dolore in quanto le fibre si accorciano. Quando invece al risveglio appoggiamo il piede al terreno e ci prestiamo ad effettuare il promo passo, si scatena il lancinante dolore provocato dallo stiramento improvviso delle fibre che si stirano. Man mano che camminiamo il muscolo si riscalda e il dolore svanisce ricomparendo dopo un sovraccarico funzionale determinato da una passeggiata o dopo aver fatto le scale.
Quali rimedi adottare per risolvere la fascite plantare?
La prima regola è il riposo. Nel caso opposto il continuo movimento, sovraccarico e microtraumi non fanno altro che aumentare l’infiammazione che risulterebbe sempre più complessa da curare.
Bisogna assolutamente evitare di camminare scalzi in casa. Anche una semplice ciabatta evita il sovraccarico sul tallone. Meglio privilegiare calzature con 2 cm circa di tacco.
Buona norma è applicare del ghiaccio nella parte centrale del piede e sul tallone evitando fonti di calore o massaggi fai da te.
In un primo approccio curativo è possibile effettuare dei bendaggi taping applicati da fisioterapisti esperti e competenti.
È possibile adottare l’utilizzo di tutori notturni che pongono il piede in talo creando un allungamento dolce e prolungato di tutta la fascia plantare per tutta la notte.
Per un buon recupero utilizzare una plantare ortopedico su misura realizzato in lattice è il rimedio più veloce e utile alla salute del nostro piede.
Trascurare la fascite plantare significa cronicizzarla. Aver una giusta diagnosi e prestare attenzione a cosa facciamo soprattutto se ci piace correre è buona norma per evitare che questo problema sia sempre più difficile da risolvere.