Parliamo di talloniti ovvero di tutte quelle infiammazioni che nascono da inserzioni tendinee del calcagno.
Chi ne soffre o ne ha sofferto sa quanto una spina calcaneare o una stessa fascite plantare possa essere dolorosa e fastidiona. Per distinguere una dall’altra è importante riuscire alocalizzare il dolore, non serve assolutamente in questo caso eseguire un esame baropodometrico.
Analiziano i tre punti di dolore.
La tuberosità calcaneare, che nel soggetto adolescente chiameremo morbo di Sever, si trova perfettamente nella parte centrale del tallone. Se dividiamo con una croce la base del calcagno il doloe si troverà nella congiunzione delle 2 linee ovvero nella parte osssea più sporgente. Questo tipo di dolore compare dopo tante ore che rimeniamo in posiione ereta soprattutto in statica in quanto è un punto del corpo dove scarichiamo il 60% del nostro peso utilizzando una normale scarpa da passeggio. Il dolore diventa fastidioso e persistente, scompare a riposo e ricompare al carico prolugato. Negli adolescenti compare durante le ore di attività sportiva riacutizzandosi in giorno dopo anche con i primi passi.
Gli esami che arrertino questo problema sono l’RX, ma una valutazione con la dgitopresione fatta da mani esperte può confermarla. Eseguire un esame baropodometrico in una condizione molto infiammata può esser pressochè falso inquanto se un soggetto ha tanto male in un determinato punto quando camminerà sulla pedana il carico sarà sicuramente distribuito in maniera errata, tramite una postura antalgica involontaria.
I rimedi da utilizzare in questi casi sono evitare:
- di camminare a piedi nudi in casa
- di massaggiare e frizionare parte dolente
- applicare del caldo.
Cosa dobbiamo fare:
- camminare sempre con calzature ben ammortizzate
- applicare del ghiaccio e fare dello streccing
- utilizzare delle talloniere in silicone o lattice
- in casi dove il dolore permane da più di 20 giorni provvedere per la realizzazione di un plantare su misura con lo scarico mirato.
La spina calcaneare è una patologia ch ritroviamo su diversi soggetti, dislocata in 2 diverse posizioni può esser presente ma non manifestare il dolore. Infatti la spina calcaneare è un qualcosa che si forma nel giro di 10 o 15 e non è detto de debba far necessariamente male, o tanto meno la sua dimensione non è proporzionale al dolore che deve manifestare.
Localiziamo la spina calcaneare. Se dividiamo il calcano sempre con una croceil dolore si manifestrà al centro del quadrante mediale superiore. L’RX è l’esame che ci retifica la presenza della spina calcaneare e che ci fa vedere la sua dimensione e classica forma appunto a spina. Come detto prima la spina la possiamo ritrovare su referti radiografici per gli arti inferiori fatti per indagare su altre problematiche, infatti una vasta percentuale della nostra popolazione ha la formazione di spina calcaeare ma può darsi che il dolore non si manifestarà mai, viceversa se si manifesta fa veramente male.
Come si risveglia il dolore della spina calcaneare? Le cause possono essere molteplici. La più banale ma la più usuale è quella di aver compiuto una passeggiata con delle calzature troppo basse che a fne giornata hanno risvegliato il dolore, l’aver sceso dei gradini troppo in fretta, una calzatura non adeguata, uno stress troppo importante per il piede concetrato in poco tempo, una predisposizione di piede cavo o piede pronato. Una volta che il dolore nasce è veramente difficile farlo placare.
Il dolore si manifesta al mattino appena scendiamo dal letto e compiamo i primi passi, nel giro di 10 minuti si tranquillizza e riacutizza durante la giornata dopo la posizione eretta prolunguta, si racutizza in farma lancinante ogni volta ci si ferma seduti in ufficio, in macchina o in pausa pranzo.
Ma perche succede questo?
La spina calcaneare è un inserzione tendinea del fascio muscolare dell’arco mediale che si calcifica, quando riposiamo di notte o ci fermiamo seduti per riposare, il piede aquista un aforma in equinismo, ovvero accorciano le sue dimensioni ed aumentado l’ampiezza dell’arco. In questa posizione la spina non fa male peche non è messa sotto carico ma soprattutto non riceve la trazione del fascio plantare che arriva al massimo della sua minima lunghezza. Appena veniamo su in piedi, più la postura precedente è stata prolungata più il dolore sarà lancinante, nel compiede il primo passo appoggeremo il tallone poi tutta la piantae in fine ruoteremo delle dita per compiede il passo. Quest’ultimo passaggio fa sì che il fascio plantare venga stirato enormenteandando a trazionare anche la spina che manifesterà il dolore fino a quando il fascio plantare non si scalderà e riuscirà a compensare la sua ellongazione con la trazione della spina.
Cosa fare e cosa evitare?
Partiamo dagli esperimenti da evitare:
- non camminare a piedi nudi
- non massaggiare la zona dolente
- non applicare calore
- evitare scarpe basse come ballerine e infradito
- evtare sport che sollecitano il sovraccarico
Cosa fare: - streccing (allungare la fascia plantare soprattutto la sera prima di andare a letto serve ad allungare la fascia plantare ed evitare il trauma mattutino)
- ghiaccio locale (placa l’infiammazione anche se durante l’applicazione il fastidio aumenta)
- scarpe ben ammortizzate
- plantare su misura con sostegno dell’arco mediale e scarico del quadrante mediale anteriore per la spina calcaneare
La fascite plantare è una tallonite che manifesta il suo dolore lontano dal tallone. Per localizzarla dobbiamo sempre dividere il tallone in 4 quadranti, il dolore della fascite plantare si manifesta sulla prosecuzione della linea centrale che divide i 2 quadranti anteriori. Il dolore si manifesta sull’aponeurosi plantare un tendine molto spesso della fascia plantare.
La fascite plantare può nascere principalmente da 2 eventi. Il primo il più comune è dato da uno sport o una attività ripetuta e costante che porta a sovraccaricare il fascio plantare tenedolo sempre in contrazione prolungata fino a farlo infiammare ovvero facendolo rimanere contratto anche a riposo. Il secondo caso può nascere da una spina calcaneare trascurata e prolungata nel tempo che tramuta in fascite plantare fascendo infiammare il fascio plantare anche per una postura antalgica. Come nelle talloniti precendetil’anatomia strutturale del piede può essere un fattore predisponente per l’insorgenza della fascite plantare, quindi un piede pronato avrà sicuramente una predisposizione in più per far infiammare il fascio plantare.
Come si diagnostica? Un esame radiografico è pressochè inutile in quanto non incide sulla componente ossea ma solo su quella tendinea e muscolare quindi meglio una ecografia o in casi più particolar una risonanza.
Regole da seguire:
- evitare di camminar a piedi nudi o con scarpe molto basse
- evitare di massaggiare il piede
- evitare di apportare calore
- non camminare in maniera prolungata
- applicare ghiaccio
- eseguire steccing
rivolgersi in una buona officina per eseguire un plantare su misura.
Tutte queste forme di talloniti hanno bene o male tutte la stessa forma e tempi di comparsa del dolore, ma localizzazioni e struttura della problematica diversa tra di loro. Le terapie possono essere la crioterapia (l’applicazione di giaccio) e lo streccing per allungare i fasci muscolari del piede. L’ortesi plantare è un ottimo rimedio sia nell’adolescente sia nell’adulto.
Per abbreviare i tempi di recupero il fisioterapista ci può aiutare tramite delle sedure di laser, tecar o onde d’urto in base allo stato di infiammazione e del problema da risolvere.
La nostra officina è attrezzata per eseguire plantari per fasciti plantari, spine calcaneari e tuberosità calcaneari e i nostri tencici ortopedici sono preparati per valutare ed seguire questi tipo di patologie.
Inoltre presso alcuni dei nostri point c’è la possibilità di eseguire terapie integrative di ultima generazione, come tecar, onde d’urto, laser, un fisioterapista preparato e proffesionale potrà seguire ogni singola problematica di mal di piedi.