L’ICON Livigno Xtreme Triathlon è tra le gare di triathlon più dure al mondo. Questa sfida si distingue per la sua altitudine e le condizioni estreme, mettendo alla prova anche gli atleti più preparati.

  • Nuoto: 3,8 km nelle gelide acque del lago di Livigno, a 1.805 metri di altitudine.
  • Ciclismo: 195 km con 5.000 metri di dislivello, attraversando cinque passi alpini.
  • Corsa: 42 km tra strade bianche e boschi della Valle di Livigno.

ICON fa parte del circuito Xtreme Triathlon e si guadagna il titolo di “la più dura” per la sua combinazione unica di variabili: condizioni meteo imprevedibili, altitudine che riduce l’ossigeno, tratti di nuoto e corsa al buio, e numerosi “cut-offs” che obbligano gli atleti a completare la gara entro 20 ore.

Il nostro tecnico ortopedico, Francesco Nardone, ha affrontato questa sfida titanica per mettersi alla prova. Oggi ci racconta la sua avventura epica.

Il racconto di Francesco Nardone: tra paura, forza e resilienza

Coscienza e incoscienza
Sicurezza e paura
Forza e fatica
Lucidità e confusione
Terrore e audacia
Resilienza e non si molla mai!

Sono le 4:00 del mattino di venerdì 6 settembre. La spiaggia del Lago Gallo di Livigno è avvolta da un’atmosfera surreale. Insieme al mio compagno di avventure, Marco, ci prepariamo per il nuoto: il lago è nero, le montagne sono nere, anche il cielo sembra unirsi al buio totale.

Indosso muta, occhialini, cuffia, guanti e calzari, e mi avvicino all’acqua, salutato dalla mia fantastica crew: Fule, Gianfri, Alessio, Marco e Francesca. Ore 5:00, partenza. Improvvisamente, tutto si calma: la musica si spegne, le urla spariscono, ma il buio diventa ancora più intenso. L’acqua, a 13°C, è stranamente piacevole rispetto agli 8°C dell’aria.

Nuotare in quell’oscurità è terrorizzante. La boa è quasi invisibile, e presto mi trovo isolato dal gruppo. Il panico comincia a salire, ma mi dico che devo andare avanti. Dopo alcuni momenti di paura e confusione, riesco a ritrovare un punto di riferimento. Le montagne iniziano a delinearsi all’orizzonte, e con loro, una sensazione di sollievo.

Esco dall’acqua, vivo, più o meno. Ora è il momento della bici.

La sfida dei passi alpini

Tolgo la muta, mi cambio, e salgo in bici. Non sono nelle migliori condizioni: ho gli occhi rossi e la faccia bianca, ma il primo traguardo è superato con 7 minuti di anticipo. Inizio così la mia battaglia contro i passi alpini. Il Passo della Forcola e il Passo del Bernina sono faticosi, ma la bellezza del paesaggio – cieli limpidi e pascoli alpini – mi ripaga della sofferenza.

Dopo una lunga discesa verso Zernez e Saint Moritz, riprendo fiato. Mangio, bevo e ritrovo la forza di spingere sui pedali. La mia crew mi supporta costantemente, dettandomi i tempi per alimentarmi e motivandomi lungo il percorso. Il terzo passo è conquistato, ma il più temuto, Re Stelvio, mi aspetta.

Tornante dopo tornante, impiego tre ore di pura fatica per raggiungere la vetta del Passo dello Stelvio. Arrivo stremato, ma il calore e l’incoraggiamento della mia squadra mi danno la forza per continuare. Manca ancora il Passo del Foscagno prima della transizione finale.

L’ultima impresa: la maratona

Finalmente, arrivo alla T2, con l’obiettivo di arrivare in T3 entro le 23:30 e poter completare la maratona . La parte iniziale della corsa è una lotta: una discesa ripida, gambe di legno e adduttori in tensione. Le condizioni non migliorano subito, ma il sostegno del mio compagno Alessio mi aiuta a proseguire. Quando cala la notte, alterniamo corsa e camminata tra salite e discese.

Alle 23:25, a un passo dall’ennesimo “cut-off”, sentiamo una voce nel bosco: è Fule, che ci incita. Mancano solo 4 minuti e 1 km di discesa. Con uno sprint finale, arriviamo a T3 giusto in tempo. Ora mancano solo 8 km, e l’intera crew è con me. Salite ripide, piste da sci, e un ultimo sforzo per raggiungere la Piazza Placheda. Con le poche energie rimaste, taglio il traguardo un minuto prima dell’ultimo “cut-off”. L’impresa è completata. Stremato ma felice, abbraccio la mia squadra e ci lasciamo andare alle lacrime di gioia.

Anche questo è ICON.

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