Il nostro piede è composto da una impalcatura rigida formata dalle ossa che sono collegate tra di loro tramite cordoni fibrosi quali legamenti. Questo capolavoro di ingegneria riesce a compiere movimenti fini e non, grazie ai muscoli. Quando un rapporto articolare si indebolisce tutta la struttura “piede” assume delle posture non più corrette e quindi è più difficile farlo lavorare a pieno regime.
Per ripristinare i rapporti articolari corretti e quindi far riassumere al piede la giusta fisiologia bisogna agire meccanicamente dall’esterno con un supporto che sostenga e ammortizzi tutto quello che subisce durante la vita quotidiana.
La realizzazione di un ortesi plantare su misura è un progetto che deve rispettare diversi step per fare il punto della situazione in modo da rendere chiara la situazione al tecnico ortopedico.
– effettuare un corretto esame baropodometrico ci evidenzia i punti di carico del piede e l’andamento che ha durante la fare del passo;
-tastare ogni punto della pianta e della caviglia per verificare eventuali dolori da sovraccarico che durane la baropometria possono sfuggire per posizioni antalgiche involontarie che si assumono con il passare del tempo;
-calco su carta podografica con progetto delle correzioni da fare nel plantare.
I materiali che si utilizzano nella realizzazione di un plantari sono diversi e si distinguono tra di loro per caratteristiche fisiche quali densità, elasticità e spessore.
Per contenere o correggere atteggiamento in varo valgo del ginocchio o in prono supinazione della caviglia utilizzeremo materiali rigidi non deformabili alla pressione in modo da evitare l’atteggiamento sbagliato all’articolazione da contenere.
Per correggere il retropiede dolente dobbiamo distinguere una talalgia da una tendinite. Nel primo caso lavoreremo un lattice soft che ammortizzi e crei confort al calcagno; nel secondo caso il lattice deve essere più denso in modo da far ridurre l’escursione del tendine e quindi alleviare l’infiammazione. Il lattice ha la proprietà di restituzione di energia quindi nel momento in cui si effettua una pressione su di esso si comprime ritornando nella posizione iniziale nel momento in cui si toglie il carico.
Il sostegno dell’arco plantare deve accarezzare e sostenere perfettamente la parte interna del piede in modo da non creare forti pressioni, ma nello stesso modo evitare il crollo dell’astragalo. Il materiale utilizzato è sempre il lattice che in base al peso del paziente viene scelto più o meno denso.
L’arco metatarsale viene sostenuto solo in casi di metatarsalgie, quindi dolori dell’avampiede. Essendo molto sensibile bisogna agire con materiali morbidi ed elastici che sostengano e non creino fastidio.
Le teste metatarsali sono quelle che hanno un grado articolare maggiore nella fase dinamica. In questa zona del piede non bisogna mai creare dei sostegni o correzioni, salvo casi eccezionali. Qui si utilizzeranno i lattici più morbidi per dare il massimo confort e propulsione al passo.
Le dita raramente necessitano di supporti quindi meglio che non ci siano sostegni, gradini o imperfezioni planari sotto la loro superficie d’appoggio.
Tutte queste caratteristiche si possono mettere in atto solo nella realizzazione di un plantare su misura costruito per soddisfare il paziente al 100%.