La sindrome della bandelletta ileo tibiale è conosciuta generalmente come ginocchio del corridore in quanto è un infiammazione molto presente in fondisti. Questo problema nasce del continuo frizionamento della benderella ileo tibiale nell’ultimo tratto della fascia lata dei muscoli del femore.
Le cause che provocano questa sindrome sono pressoché di natura meccanica quindi da sovraccarico, classico nel podista. È normale che ci siano dei fatturi predisponenti che tendono ad avere una elongazione più marcata di tutta la fascia muscolare esterna. Quindi possiamo avere un piede cavo supinato, un piede normale ma che ha un atteggiamento di ipersupinazione in dinamica, un tibia vara, un ginocchio varo, una dismetria degli arti con il piede che tende a pronare o una prominente più marcata dell’epicondilo del femore. Anche il tipo di allenamento o percorso che il corridore esegue può essere un fattore scatenante. I percorsi molto lunghi, un susseguirsi di salite e discese, percorsi a circuito quindi con curve molto lunghe e costanti, fondi irregolari o carichi eccesi in allenamento. Da non sottovalutare è la scelta della calzatura e il suo controllo; una calzatura con usura della suola asimettrico crea un piano inclinato e quindi un cambiamento dell’asse sagittale. Un fattore predisponente in grado di far scatenare la sindrome della bandelletta può essere anche il sovrapeso.
La sintomatologia dell’infiammazione della bandellettta ileo tibiale è caratterizzata da un dolore non acuto ma continuo nella parte esterna del ginocchio poco sotto il condilo femorale laterale. Il problema nasce nel momento in cui il ginocchio è in posizione di flessione a 30°, momento in cui la bande latta scavalca il condilo femorale laterale.
La diagnosi è semplice e viene fatta tramite la presso palpazione della zona infiammata. Esami strumentali come ecografia possono accertare l’infiammazione.
Il trattamento della sindrome della bandelletta come tutte le infiammazioni ha un protocollo classico. La crioterapia dopo l’attività sportiva placa l’infiammazione, per 5/10 minuti. Lo stretching è la primissima cosa da fare prima e dopo l’attività, o indipendentemente dalle uscite ricopre un valida terapia di allungamento. Il riposo è sicuramente la soluzione migiore, anche qualche giorno è sufficiente. In situazioni di ginocchio o tibia vara è opportuno utilizzare un plantare su misura con un piano inclinato pronatorio anteriore che eviti lo stiramento della bandelletta. Nelle prime uscite dopo l’infortunio è importante proteggere la zona con un taping neuromuscolare che ha il compito di stabilizzare la rotula e il ginocchio, ma allo stesso tempo accorciare il tratto muscolare infiammato.